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Telepatia e campi mentali

Gli organismi viventi sono organizzati tramite campi.

In quale modo le piante crescono da semplice embrione contenuti nei semi fino a diventare gardenie, sequoie o bambù?

In che modo le foglie, i fiori e frutti assumono le proprie forme caratteristiche?

Queste domande sono in relazione a ciò che i biologi chiamano morfogenesi, la nascita della forma.

La risposta più ingenua consiste nel dire che tutto è programmato geneticamente.

Nel corso degli ultimi quarant’anni sono stati fatti sforzi enormi per studiare i geni e controllarne l’attività. E’ ora disponibile una vasta quantità di informazioni dettagliate, ma come sottolinea Brenner, questo non significa comprendere lo sviluppo di un organismo.

Numerosi biologi sono convinti che oltre ai geni devono esserci campi organizzati all’interno dell’organismo in fase di sviluppo; essi sono detti campi morfogenetici.

Questi campi contengono evidentemente progetti o programmi invisibili dei vari organi e dell’organismo intero.

I campi morfogenetici plasmano non soltanto cellule, organi, tessuti e organismi viventi, ma funzionano anche a livello molecolare.

I campi morfogenetici fanno parte di una classe più ampia di campi, denominati campi morfici, la totalità dei quali contiene la memoria data tramite la risonanza morfica.

I campi morfogenetici inoltre sottostanno alle nostre percezioni, ai pensieri e agli altri processi mentali.
I campi morfici delle attività mentali sono denominati campi mentali.
Attraverso i campi mentali, la mente estesa si allunga nell’ambiente tramite attenzione e intenzione, e si collega con altri membri dei gruppi sociali.

Questi campi aiutano a spiegare la telepatia, la sensazione di essere osservati, la chiaroveggenza e psicogenesi.

Rupert Sheldrake  (La mente estesa)

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