
E’ importante trovare un equilibrio acido alcalino del nostro corpo attraverso l’importanza e il calcolo del pH che ne indica l’acidità o la basicità.
L’acronimo pH significa “potenziale dell’idrogeno” e riguarda l’attività degli ioni idrogeno in una soluzione a base d’acqua.
Se questo valore è inferiore a 7 (pH neutro), la soluzione è considerata acida, mentre con un pH maggiore di 7 è considerata alcalina.
Il succo di limone, per esempio, ha un pH pari a 2 (molto acido), mentre l’ammoniaca ha un pH pari a 12, quindi è altamente alcalina.
Oggi un argomento molto seguito è quello del pH della pelle: un valore correlato sia alla nostra pelle sia ai prodotti che usiamo per la sua cura.
Chi soffre di problemi dermatologici, bilanciare i livelli di pH potrebbe essere la chiave per avere una pelle sana.
Alla nascita la nostra pelle ha un pH neutro che diventa acido dopo un paio di settimane. Con più acidità la pelle può combattere i microbi e i radicali liberi dannosi, che potrebbero aumentare il processo di invecchiamento.
Il pH della pelle varia inoltre in base all’area del corpo. Le aree meno esposte come glutei, ascelle e genitali, tendono a mantenere la loro acidità naturale. Differente è la situazione su viso, petto e mani, che tendono a essere più alcalini, perché sono zone della pelle più esposte agli elementi.
La pelle ha un film protettivo sulla sua superficie, noto come mantello acido o barriera cutanea. Il mantello acido svolge un ruolo vitale lavorando con ingredienti naturali della pelle come ceramidi, colesterolo, enzimi, sudore e anche il sebo della pelle per proteggerne la superficie e gli strati inferiori da batteri, allergeni e inquinamento, mantenendo l’umidità.
La pelle è la prima linea di difesa del corpo contro i batteri e, se si verifica uno sbilanciamento dei valori del pH cutaneo, i batteri possono attaccare la pelle.
Durante la nostra vita e soprattutto quando invecchiamo, l’equilibrio del pH della pelle di solito cambia diventando più o meno acido.
Fondamentale è anche seguire una dieta bilanciata che non alteri troppo il nostro pH creando scompensi a livello intestinale o neurovegetativo compromettendo l’equilibrio acido alcalino del tuo corpo.
Più cibo acido mangiamo, più acidi diventiamo. In generale, frutta e verdura creano alcalinità, mentre carne, zuccheri, caffeina, fagioli, prodotti caseari e grani sono più acidi.
Lo stato di acidosi persistente o cronico favorisce il processo d’invecchiamento cellulare con conseguenze sulla salute molto serie e preoccupanti; si pensa che l’acidosi sia il precursore di alcune patologie croniche degenerative: incluso cancro, diabete, artrite e patologie cardiache.
La troppa acidità inibisce la capacità dell’organismo di assimilare le sostanze nutritive, produrre nuove cellule, depurare e riparare i tessuti danneggiati; per giunta un ambiente acido favorisce lo sviluppo di cellule tumorali ed aumenta il livello di suscettibilità all’affaticamento e alle malattie.
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